La svolta pro-crypto: Trump, Bitcoin e cambiamenti del mercato
Il ritorno definitivo di Donald Trump alla Casa Bianca segna un cambiamento significativo non solo nella politica statunitense, ma anche nel panorama finanziario internazionale e in quello delle criptovalute. Mentre cresce il dibattito in materia di politiche economiche, relazioni internazionali e questioni sociali, è nel campo delle criptovalute e della finanza digitale che si attendono gli effetti più significativi. Il secondo mandato di Trump, accompagnato da una forte presenza al Congresso di rappresentanti favorevoli alle criptovalute, inaugura un’era cruciale per il settore della blockchain e per il suo futuro nel più ampio ecosistema finanziario.
Un sogno che si concretizza per gli appassionati di crypto
Per molti membri della community crypto, la vittoria di Trump è il colpo di coda atteso da tempo. La campagna elettorale dell’ex presidente è stata costellata da una retorica incentrata sulla riforma della regolamentazione, sulla riduzione della sorveglianza governativa e su iniziative strategiche volte a fare degli Stati Uniti la “capitale mondiale delle crypto”. Dalla volontà di rimuovere il presidente della SEC Gary Gensler, considerato un antagonista negli ambienti delle criptovalute, fino alla proposta di istituire una riserva nazionale di Bitcoin, il programma politico di Trump apre un nuovo e ambizioso capitolo per il settore, in attesa del 20º anniversario del whitepaper di Bitcoin e del 5º halving di Bitcoin, previsto per il 2028.
Le dieci promesse fatte da Trump in tema crypto. Fonte: Wu Blockchain News
Il cambio di regolamentazione previsto è in linea con il successo assoluto dei candidati favorevoli alle criptovalute alla Camera dei Rappresentanti e al Senato degli Stati Uniti. Con 261 rappresentanti e 17 senatori considerati favorevoli alle crypto, il trend legislativo potrebbe favorire un contesto normativo non solo più favorevole, ma addirittura rivoluzionario. Un clima di questo tipo stimolerebbe l’afflusso di capitali, favorirebbe l’innovazione e rafforzerebbe il ruolo degli Stati Uniti quali leader nel settore della tecnologia finanziaria.
Bitcoin sale, il dollaro guadagna
La prima reazione del mercato alla vittoria di Trump ne ha sottolineato l’importanza. Grazie al rinnovato senso di ottimismo e alla percezione di stabilità politica con un’amministrazione favorevole alle imprese, Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico, oltrepassando i $75.700. A detta degli analisti, questo è solo l’inizio: la volontà di Trump di promuovere un ambiente favorevole alla crescita degli asset digitali potrebbe sostenere ulteriormente Bitcoin e le altre principali criptovalute.
Prezzo di Bitcoin (BTC) il 6 novembre 2024. Fonte: CoinDesk
È curioso notare che le probabili strategie economiche di Trump, che includono l’introduzione di dazi e politiche protezionistiche, stanno già condizionando le valute nel mondo. L’euro, per esempio, si è notevolmente indebolito nei confronti del dollaro, segnando il calo più marcato in un solo giorno dal culmine della crisi legata alla pandemia di COVID-19. Un dollaro così forte, paradossalmente, potrebbe favorire un’ulteriore crescita della domanda di Bitcoin. Man mano che la valuta di riserva mondiale si rinforza, gli investitori possono diversificare in asset crypto per tutelarsi dall’eventuale volatilità geopolitica e dall’inflazione. Bitcoin diventerebbe quindi un “nuovo oro digitale”.
L’era Gensler è agli sgoccioli?
Il destino del presidente della SEC, Gary Gensler, il cui mandato è stato caratterizzato da azioni di controllo aggressive nei confronti delle principali entità dell’industria delle crypto, è al centro di questa narrativa. Con Trump che ha promesso di voler rimuovere Gensler fin dal primo giorno del suo insediamento, l’attenzione si rivolge ora ai probabili sostituti che potrebbero ridisegnare il panorama normativo. Hester Peirce , aka “Crypto Mom”, celebre per le sue visioni lungimiranti sugli asset digitali e il responsabile legale di Robinhood, Dan Gallagher , sono tra i nomi ventilati per ricoprire questo ruolo. Le due figure vantano un trascorso da sostenitori di un approccio equilibrato alla regolamentazione delle criptovalute, suggerendo che la futura politica della SEC potrebbe privilegiare la trasparenza e la crescita alle misure punitive.
Le implicazioni sono significative: un ambiente normativo più costruttivo potrebbe attenuare l’ansia da compliance che ha scoraggiato gli investitori aziendali e gli sviluppatori. Potrebbe anche spianare la strada a una legislazione esaustiva che integri le criptovalute nel quadro più ampio dei servizi finanziari, inglobando la tecnologia blockchain all’interno della finanza tradizionale nel rispetto delle sue caratteristiche uniche.
Effetti a catena sulla finanza mondiale
La vittoria di Trump è stata anche una manna per i mercati finanziari tradizionali. Il Dow Jones Industrial Average, l’SP 500 e il Nasdaq hanno tutti registrato un picco a seguito dei risultati elettorali, sostenuti dall’aspettativa dei tagli alle tasse, di una deregolamentazione e di un’agenda economica rinvigorita attorno allo slogan “America First”. I rendimenti obbligazionari hanno reagito in modo analogo, con il rendimento del Treasury decennale in forte aumento per via della previsione degli investitori di un’espansione fiscale e di potenziali pressioni inflazionistiche.
In Europa la situazione è invece più complessa. Un dollaro forte, unito alla promessa di Trump di imporre dazi sulle importazioni e di fare pressione sugli alleati della NATO per aumentare le spese di difesa, rappresenta una sfida economica per i Paesi dell’Eurozona. I mercati obbligazionari hanno già mostrato segni di stress, con gli analisti che prevedono un possibile taglio dei tassi da parte della BCE per contrastare la flessione dell’economia. Ancora una volta, queste dinamiche potrebbero avvalorare la narrativa di Bitcoin come asset che trascende i confini delle valute tradizionali e che resiste alle politiche economiche nazionali.
Una situazione analoga si osserva anche in Asia, dove la forza del dollaro presenta sfide e opportunità. Le economie trainate dalle esportazioni, come il Giappone e la Corea del Sud, potrebbero subire una maggiore pressione a causa della minore competitività. Allo stesso tempo, i dazi proposti da Trump e le politiche economiche volte a limitare l’influenza di Pechino potrebbero avere un impatto sulle prospettive commerciali della Cina. Alcuni investitori asiatici, tuttavia, potrebbero guardare alla posizione di Trump in favore delle criptovalute come a un’opportunità per diversificare i loro portafogli – un fattore che ha accresciuto l’interesse nei confronti di Bitcoin e di altri asset digitali in tutta l’area.
Uno stimolo per gli investimenti aziendali
Al di là delle reazioni immediate del mercato, la presidenza di Trump potrebbe fungere da catalizzatore per l’adozione delle criptovalute da parte delle aziende. Le politiche che incoraggiano il mining interno, che legittimano la custodia degli asset digitali da parte delle banche e che integrano la tecnologia blockchain nei progetti infrastrutturali nazionali potrebbero convogliare ingenti capitali sul mercato. L’eventuale istituzione di una riserva nazionale di Bitcoin, per quanto ambiziosa, segnerebbe un passo significativo verso il riconoscimento di Bitcoin come asset strategico e costituirebbe un precedente a cui altre nazioni potrebbero accodarsi.
L’ETF su Bitcoin iShares di BlackRock ha registrato volumi di trading da record dopo la vittoria di Trump, raggiungendo $1 miliardo nei primi 20 minuti della giornata e un totale di $4,1 miliardi nella giornata di mercoledì. La forte crescita di attività sottolinea un progressivo interesse da parte degli operatori aziendali e indica una più ampia accettazione di Bitcoin come asset d’investimento. Inoltre, i flussi in entrata complessivi verso gli ETF su Bitcoin americani hanno raggiunto quota $622 milioni, uno dei valori maggiori dalla loro creazione. Questa tendenza evidenzia come il cambio di leadership politica favorevole alle criptovalute potrebbe accelerare la partecipazione al mercato delle criptovalute anche da parte dei fondi pensionistici e di altre società d’investimento tradizionali. I leader del settore hanno constatato che si tratta di un punto di svolta che eleverebbe le criptovalute da mercato speculativo di nicchia a caposaldo della finanza moderna: “Ci aspettiamo un flusso potenziale di centinaia di miliardi verso l’ecosistema”.
Volume di trading dell’ETF su Bitcoin iShares di BlackRock. Fonte: Bloomberg
Uno sguardo alle prossime sfide
Malgrado l’ottimismo, rimangono delle sfide da affrontare. Le misure economiche proposte da Trump – tra cui dazi e politiche fiscali ambiziose – potrebbero ravvivare l’inflazione, con potenziali ripercussioni sull'economia in generale e sulla politica monetaria della Fed. L’equilibrio tra sostegno alla crescita e gestione dell’inflazione è delicato. Il settore delle criptovalute dovrà muoversi con cautela tra queste complessità.
Nonostante ciò, la vittoria di Trump inaugura un capitolo di trasformazioni per le criptovalute, che potrebbe ridefinire il loro ruolo nel sistema finanziario mondiale. Mentre politici, investitori e innovatori si preparano ad affrontare il futuro, le criptovalute sono pronte ad evolvere da fenomeno di nicchia a fenomeno di massa, grazie a un presidente che ne riconosce il potenziale di trasformazione del potere economico.
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